Gli alloggiamenti predisposti nel sottofondo vengono riempiti di malta e il chiusino viene “affogato” in maniera che rimanga pieno al di sotto. Dopo essere stato allineato con il tracciato del pavimento ed opportunamente ripulito è pronto per la sigillatura.
Da quanto detto potrebbe sembrare che il più grosso sia stato fatto; invece non è così. Infatti, se si escludono alcuni casi speciali come le celle a bassissima temperatura (-20°C/-40°C) oppure le stufe per le mortadelle (+120°C), la stuccatura che negli anni ha dimostrato la maggiore resistenza all’usura e agli aggressivi è sicuramente quella in resina sempre SE correttamente eseguita.